Sono le 14,30 di sabato 14 maggio, com’è capitato in tantissime altre occasioni ci stiamo avviando verso il palazzetto dello sport, luogo di gioco nonchè di ritrovo per le trasferte. Questa volta però sarà una trasferta speciale perchè si andrà a Rivarolo, per disputare le finali del campionato regionale U14.
I ragazzi sono ansiosi, alcuni di loro scherzano e simpaticamente fanno gli sbruffoni, tipico di quell’età, ma sotto sotto, neanche tanto sotto, si nota nel loro comportamento una forte emozione pre partita che se sfruttata bene può dare i suoi frutti…Vedremo!
A sottolineare l’importanza dell’ evento, il pullman, mezzo scelto per poter viaggiare tutti insieme . Fantastica la comitiva che è aumentata negli ultimi giorni, genitori, nonni, zii, nipoti e amici che hanno aderito all’iniziativa di seguire la squadra dei ragazzi. Anche il nostro presidente Gianfranco “Ciccio” Berrino e la sua famiglia sono dei nostri. Il clima è quello giusto, coach Fabrizio Gatto è anche lui visibilmente emozionato, ma come sempre infonde tranquillità ai suoi giocatori, dimostrando di conoscerli bene singolarmente. Tutti a bordo , i ragazzi occupano, come consuetudine, le ultime file. Fermata a Sanfrè dove ci attende Gaspare, anche lui pronto per l’evento. Viaggio allietato dalla merenda offerta da nonna Baldo che ci delizia con i suoi straordinari krapfen. Arriviamo alla meta e come sempre è tanta la curiosità di vedere com’è il campo da gioco e di conoscere di persona i propri avversari. Ci sediamo sulle gradinate e seguiamo l’ultima parte della partita che vede protagonisti Derthona e ASD Ghemme. Arrivano i nostri avversari e si siedono sulle gradinate sotto di noi, “cavolo” c’è un ragazzo che sembra impossibile essere del 2002, ha la barba e il fisico di un adulto! “Dai ragazzi non lasciamoci intimorire dalle apparenze”
Negli spogliatoi Fabrizio e Gaspare parlano ai loro giocatori dando loro la giusta carica, purtroppo alcuni di loro non potranno scendere in campo ma sosterranno i loro compagni dalle gradinate. I coach spiegano che nei giochi di squadra bisogna saper accettare di fare panchina o di non essere convocati, in futuro potrà capitare il contrario, essere in campo e avere l’opportunità di far vedere quanto si vale. In ogni caso si è una squadra, fuori e dentro il campo, qualcuno ha gli occhi lucidi ma dimostra e dimostrerà con il tifo per i propri compagni di essere maturo e di aver capito. In panchina ci sono stati anche grandi campioni.
Si entra per il riscaldamento, coach e giocatori scrutano gli avversari cercando di capire le caratteristiche di ognuno di loro in base al tiro, allo stile e all’ atletismo e i tifosi dalle tribune fanno altrettanto. Gli arbitri chiamano le squadre per il riconoscimento e la tensione sale.
Arrivano e si uniscono alla nostra tifoseria , Giorgio Paschetta e Alessandro “picchio” Abbio, mentre in campo e sugli spalti una serie di sguardi e di commenti, anche da parte degli avversari, denotano la soddisfazione di avere come spettatori tali personalità del basket.
Fabrizio e Gaspare decidono il quintetto e lo comunicano ai giocatori, tutto è pronto, si parte. Palla a due conquistata dall’Abet, si va a canestro, il tifo da entrambe le parti si fa sentire, in campo è un alternarsi di canestri, il numero 44 del Victoria Torino, quello con la barba, per intenderci, come previsto è il più pericoloso. Subiamo una serie di contropiedi ma rispondiamo andando a canestro in modo deciso; equilibrio totale fino alla fine del periodo, vinto da noi per un solo punto. Si riparte per il secondo quarto, i nostri attaccano ma alcuni tiri non vanno a segno, in questa fase sono più bravi e fortunati loro che concludono maggiormente, nonostante l’Abet continui a difendere con grinta. I nostri avversari conquistano il secondo parziale con otto punti di differenza.
Intervallo lungo, tutti negli spogliatoi dove i coach “ricaricano” i loro giocatori e decidono qualche movimento strategico da mettere in pratica. E’ emozionante vedere mamme, papà, nonni e amici, saltare sugli spalti, intonare cori per incitare i giocatori, tutto ciò dà forza ai giovani cestisti che entrano in campo decisi a dare il meglio.
Alla ripresa del gioco si nota immediatamente una forte determinazione e un gioco più ordinato, se pressati , i giocatori dell’ Abet passano velocemente la palla cercando il compagno libero e vanno a canestro con più facilità, anche in area alcuni assist spettacolari spiazzano gli avversari. Il parziale è di 12-6 per l’Abet. Ultimo quarto, in cui si decide tutto, siamo sopra di due punti, la tensione è palpabile talmente è forte, in campo si corre alla grande e l’adrenalina smorza la stanchezza, entrambe le squadre deliziano i loro tifosi con ottime azioni dimostrando lucidità e carattere, intanto i minuti passano ed il punteggio sul tabellone continua ad essere equilibrato. L’Abet perde una palla a metà campo e i nostri avversari si avvicinano pericolosamente al nostro canestro ma fortunatamente la difesa reagisce e recupera la palla persa, si prova il tiro da fuori ma non entra. Ultimo time out, i ragazzi in panchina incitano i loro compagni, Gaspare e Fabrizio invitano alla calma nelle azioni offensive, siamo alla fine non si deve sbagliare. Riprende il gioco, il Victoria segna, sulle facce dei braidesi si legge lo sconforto, sono loro adesso ad avere un punto di vantaggio. Riusciamo a raggiungere l’area avversaria, la palla gira perifericamente, non si riesce a penetrare in area perché i nostri avversari stanno difendendo a zona, mai i giovani cestisti dell’Abet avevano avuto a che fare con questo tipo di difesa, inusuale in un campionato under 14. I nostri coach in previsione di questo avevano istruito i loro giocatori su come attaccare in tale circostanza. I ragazzi dell’ Abet mettono in pratica e riescono a spostare la difesa cercando la giusta soluzione, la palla arriva a Lorenzo “junior ” Vajra che si trova in centro ad un passo dalla linea dei tre punti , il difensore che deve ” coprire ” la zona occupata dal nostro cestista è in ritardo e gli lascia spazio, Lorenzo fissa il canestro e piega le gambe in posizione di tiro, la scena sembra durare un’eternità (come nei film dei pistoleri che si sfidano a duello) la palla parte dalle sue mani , lo stile del tiro è perfetto, perfetta anche la parabola della palla che entra con precisione nel canestro.
Tutti i nostri tifosi urlano la loro gioia, manca pochissimo al termine, il Victoria non deve più segnare… E non segnerà!
La partita è vinta ,49-47, ancora un trionfo, in tutto il campionato fino ad oggi non c’è stata sconfitta.
Il viaggio di ritorno è una festa, i ragazzi sono euforici e noi pure, si pensa già all’ indomani, quando in campo da battere ci sarà il Derthona.
Da tempo si sapeva che una parte della squadra , in caso di vittoria al sabato non avrebbe potuto disputare la finale della domenica causa irrevocabile gita scolastica e purtroppo così sarà.
Domenica 15 Maggio siamo nuovamente davanti al palazzetto pronti a partire per ritornare a Rivarolo, questa volta il viaggio si farà in macchina , ma la tifoseria fortunatamente è quella del giorno precedente. Anche i ragazzi della prima squadra stanno partendo per la trasferta a Domodossola e Fabri Gatto è uno di loro, immagino i suoi pensieri e il suo stato d’animo in quel momento, voglia di giocare con i propri compagni e nello stesso tempo voglia di essere in panchina da coach con i suoi giovanissimi ragazzi per la finalissima…
Partiamo, il corteo di macchine si ferma a Sanfrè dove coach Gaspare anche oggi ci attende. Durante il viaggio e anche dopo, Fabrizio sarà vicino a tutti noi mandando messaggi, uno in particolare che verrà letto ai ragazzi negli spogliatoi poco prima della partita. Gaspare incita la squadra e incoraggia uno a uno i giocatori, conosciamo i nostri avversari, li abbiamo visti giocare ieri.
Quintetto in campo per la contesa, si parte, l’emozione è alle stelle, l’Abet comincia benissimo segnando un canestro rompighiaccio, difende alla grande quando il Derthona è in attacco ma, i nostri avversari pareggiano. Noi non ci lasciamo intimorire, cerchiamo e troviamo un’ occasione per penetrare a canestro, siamo di nuovo in vantaggio, un paio di azioni senza segnare e poi ci riescono i nostri avversari; li contrastiamo in maniera egregia e decisa per i primi due quarti , poi il vantaggio nei nostri confronti è andato crescendo.
Gaspare ha continuato a istruire i nostri ragazzi e il tifo dalle tribune a sostenerli ma non è bastato, anche se i nostri atleti hanno continuato ad impegnarsi giocando con grinta, a difendere senza risparmiarsi fino alla fine , la vittoria è andata al Derthona con il punteggio di 72-42.
Certo portare a casa anche questa vittoria sarebbe stato bello, ma sinceramente vedere i ragazzi in campo dare tutto è stato emozionante lo stesso e come abbiamo detto tante volte, anche una sconfitta può insegnare qualcosa. In questi due giorni i nostri ragazzi hanno dimostrato di essere cresciuti e maturati sia singolarmente che come squadra, questo grazie ai nostri due coach e alla società per la quale giocano.
Grazie di cuore anche a tutti i genitori, parenti ed amici per la carica che hanno saputo trasmettere dagli spalti per tutto il campionato.
Ci attende ancora un importante impegno: le finali del campionato C.S.I…ma questa è un’altra storia, da scrivere tra qualche giorno… Adesso ragazzi… forza con gli allenamenti!!!
Si ringrazia Davide Berrino per la stesura dell’articolo!!!
Alessandro Sanino
Addetto Stampa
Abet Basket Bra