Dopo le tre vittorie dell’Abet nel campionato U 14 regionale girone giallo rispettivamente contro Pinerolo, Piossasco e Orbassano, i ragazzi dei coach Fabrizio Gatto e Gaspare Borlengo avrebbero dovuto disputare il match di fine campionato, prima delle finali, contro la squadra di Moncalieri; dico avrebbero perchè effettivamente la partita non si è giocata, poichè i nostri avversari non si sono presentati, quindi la vittoria è stata assegnata ai nostri giovani cestisti con il punteggio di 20-0 a tavolino.
Delusione da parte di tutti causa appunto una così facile vittoria, tanto più che i ragazzi braidesi volevano concludere disputando una partita giocata con impegno e continuare la serie di vittorie conquistate sul campo.
Domenica 24 aprile, come detto prima, i nostri si sono diligentemente presentati in campo, anche se, era nell’aria il fatto che i loro avversari non sarebbero arrivati. Spalti occupati da numerosi genitori tifosi, giocatori caldi e volenterosi di giocare appunto… e allora… accontentiamoli. Squadre miste, si parte con un amichevole, divertente ma agonistica, come succede sempre nel basket, anche nelle partite amichevoli che più amichevoli non si può. Dietro le panchine però si nota uno strano confabulare da parte di alcuni genitori, me compreso, che coinvolge anche allenatori e persone dello staff Abet.
Che succede?
Il mitico Gaspare ride sornione sotto i baffi. Tra i ragazzi qualcuno ha capito e grazie ad un rapido passaparola anche gli altri di lì a poco capiranno.
Gli occhi vanno su un genitore in particolare, tal Luca Gastaldi che per primo involontariamente svela l’inghippo a chi non sapeva o faceva finta di non sapere, il suo abbigliamento parla chiaro, pantaloncini e canotta per capirci; lo seguono a ruota Loris Bravi, Fabrizio Gatto ed io (Davide Berrino), che casualmente avevo la borsa in macchina ed in tre minuti mi cambio pronto per l’uso. Giancarlo Cravero guarda divertito la scena e dopo un “Ma siete matti “e un “Son tutto rotto, non so se ce la faccio”, in due secondi si trova in campo vestito anche lui da cestista vissuto. Anche Massimo Berruti combinazione aveva la “roba”da gioco in macchina, mentre Maurizio Di Dio Martello la roba l’aveva sotto gli abiti civili, tipo Clark Kent.
Ma guarda guarda chi arriva… Alberto Tuninetti, pure lui vestito basket a tutto punto, qualcuno pensa al complotto ed ha pienamente ragione, tutto era stato precedentemente pianificato.
I ragazzi Under 14 sono felici e a vederli così entusiasti siamo felici anche noi. Tra poco avrà inizio la partita genitori e coach, contro figli. Un attimo, manca qualcuno,”Dove cavolo è Marco Oberto” Si era mimetizzato tra il pubblico il furbacchione, ma pantaloncini e maglietta non lasciano dubbi, è dei nostri anche lui. Si unisce al nostro gruppo Samuele Chiesa e noi siamo felicissimi che lui abbia deciso di giocare con dalla nostra parte. Squadra genitori a rapporto e a rapporto pure la squadra dei figli guidata da coach Gaspare. Qui si vede la grandezza e l’umiltà di una persona come Lui che nonostante abbia vissuto da allenatore partite vere ad un livello altissimo, si presta e sta al gioco anche in occasioni come questa.
Ha inizio l’allegra partita che non descrivo nei particolari ma posso dire che tutte e due le squadre hanno corso su e giù per il campo con impegno. I papà cestisti in ogni azione hanno voluto dimostrare ai propri figli che ce la fanno ancora e non sono da rottamare, quelli che fino a quel momento avevano avuto poco a che fare con il basket, se non da spettatori, hanno avuto il loro attimo di gloria, qualcun’altro invece ha dimostrato che oltre ad essere un buon calciatore o pallavolista se la cava bene anche con la pallacanestro. Dagli spalti le mamme tifose hanno sottolineato ogni minimo errore dei mariti ed elogiato ogni cosa fatta dai loro figli.
Risultato finale a favore della squadra formata da papà e coach. Foto di rito con tutti i partecipanti e spettatori per avere un ricordo della bella mattinata, poi tutti a fare la doccia, e come le squadre vere, a commentare le varie azioni: i ragazzi pimpanti ancora pieni di energia, i papà doloranti e ammaccati, chi più o chi meno ma tutti felici e contenti
Scherzi a parte, penso che questi momenti di condivisione che coinvolgono anche le famiglie dei ragazzi che fanno parte di una squadra giovanile che siano come in questo caso la partita piuttosto che la cena o altro, sono una bella realtà che credo dia soddisfazione a tutti i componenti di una società sportiva, in questo caso l’Abet basket appunto. Se il gruppo è unito anche fuori dal campo, vuol dire che tutto funziona bene e gli sforzi fatti per migliorare sempre più danno i loro frutti.
Concludo ricordando che i ragazzi U14 saranno ancora impegnati, nelle prossime settimane, nel campionato C.S.I, in attesa dell’emozionante momento delle finali del campionato regionale che li vedrà protagonisti e si disputeranno il 14 e 15 Maggio a Rivarolo.
Complimenti a coach e ragazzi .
Si ringrazia Davide Berrino per la stesura dell’articolo.
Alessandro Sanino
Addetto Stampa
Abet Basket Bra